IL PERICOLO DEL VENTO QUANDO SI UTILIZZA UNA PIATTAFORME AEREA
L’utilizzo delle piattaforme aeree – che siano verticali, articolate, telescopiche, ecc. – richiede la massima attenzione da parte dell’operatore, che deve valutare condizioni ambientali e del terreno, oppure la presenza di ostacoli. Nel primo caso una minaccia alla sicurezza è il vento, che influisce sulla stabilità della piattaforma e ne può causare il ribaltamento. Rischio che aumenta nel caso si manipolino pannelli o materiali di grandi dimensioni come, ad esempio, nei lavori sulle facciate o coperture degli edifici.
A QUALE VELOCITÀ DI VENTO NORMALMENTE SI DEVE INTERROMPERE L’UTILIZZO DI UNA PLE ALL’APERTO?
Le attuali norme ISO stabiliscono che la velocità massima del vento per il corretto funzionamento di una PLE è di 12,5 m/s, che corrispondono a 45 km/h; inoltre ogni macchina nel Manuale d’uso deve riportare la velocità massima del vento ammissibile, che l’operatore deve conoscere prima di procedere al suo utilizzo.
COSA FARE SE IL VENTO SUPERA IL LIMITE DI UTILIZZO DELLA PIATTAFORMA AEREA?
Se la velocità del vento supera i 12,5 m/s deve abbassare la macchina e interrompere il lavoro in attesa che le condizioni rientrino nei limiti di sicurezza. È importante inoltre ricordare che le piattaforme aeree non sono concepite per sostenere striscioni pubblicitari, i quali possono causare instabilità e rischio di ribaltamento. Se sul libretto d’uso e manutenzione è riportato il valore 0 m/s significa che la macchina può lavorare esclusivamente all’interno.
COSA DEVE FARE L’OPERATORE IN PRESENZA DI VENTO?
Le precauzioni che deve l’operatore sono:
- verificare quotidianamente le previsioni meteorologiche
- identificare aree dove le raffiche di vento potrebbero essere particolarmente intense
- misurare la forza del vento con un anemometro

Digitale o analogico, l’anemometro è uno strumento portatile preciso che va utilizzato per rilevare la velocità del vento all’altezza operativa della piattaforma; velocità che può aumentare fino al 50% a 20 metri di altezza dal suolo. In mancanza di un anemometro è possibile valutare la velocità del vento con la scala Beaufort; creata dall’ammiraglio inglese Francis Beaufort classifica convenzionalmente gli effetti del fenomeno in mare e a terra. Si tratta di un metodo empirico basato sull’osservazione soggettiva,
FORZA | TERMINE DESCRITTIVO | VELOCITÀ DEL VENTO IN Km/h | EFFETTO SULL’AMBIENTE |
0 | Calma | < 1 | Il fumo sale verticalmente |
1 | Bava di vento | 01 – 05 | Movimento del vento visibile dal fumo |
2 | Brezza leggera | 06 – 11 | Le foglie frusciano |
3 | Brezza tesa | 12 – 19 | Foglie e rami più piccoli in movimento costante |
4 | Vento moderato | 20 – 28 | Sollevamento di polvere e carta. I rami sono agitati |
5 | Vento teso | 29 – 38 | Oscillano gli arbusti con foglie. Si formano piccole onde nelle acque interne |
6 | Vento fresco | 39 – 49 | Movimento di grossi rami. |
7 | Vento forte | 50 – 61 | Interi alberi agitati. Difficoltà a camminare contro vento |
8 | Burrasca | 62 – 74 | Ramoscelli strappati dagli alberi. Impossibile camminare contro vento |
9 | Burrasca forte | 75 – 88 | Leggeri danni alle strutture (camini e tegole asportati) |
10 | Tempesta | 89 – 102 | Sradicamento di alberi. Considerevoli danni strutturali |
11 | Tempesta violenta | 103 – 117 | Vasti danni strutturali |
12 | Uragano | oltre 118 | Danni ingenti ed estesi alle strutture |