In provincia di Padova è in corso la costruzione di un importante centro logistico. Tra i mezzi impiegati c’è un sollevatore telescopico Merlo Roto 45.21 MCSS, noleggiato dalla filiale di Padova.

Merlo Roto 45.21 MCSS; una macchina precisa e potente
La macchina è stata equipaggiata con gancio e verricello per essere impiegata nella versione gru; allestimento necessario per il sollevamento e posizionamento dei pannelli che servono per la costruzione dell’edificio. Dimensioni e peso dei pannelli hanno richiesto l’impiego di un mezzo affidabile, sicuro e dalla grande portata.
Quanto può sollevare il Merlo Roto 45.21?
Il Roto 45.21 MCSS, il cui peso è 14.900 kg, ha un’altezza di sollevamento di 20,80 ma, soprattutto, la portata massima di 4.500; portata che al massimo sbraccio di 17,80 m è di 750 kg.
Queste prestazioni, unite al sistema MCSS (Merlo Continuous Slewing System) che permette di controllare la rotazione in modo continuo, garantiscono precisione e sicurezza in tutte le operazioni; sicurezza alla quale contribuiscono i 4 stabilizzatori telescopici indipendenti con livellamento automatico posizionabili a qualsiasi larghezza.
Una volta posizionata, il sistema misura e controlla continuamente le forze che agiscono su ognuno dei quattro piedi. Con questi valori il sistema calcola automaticamente la posizione del centro di gravità complessivo rispetto agli appoggi e decide, in funzione della posizione del baricentro in quel dato momento, se la condizione di stabilità è garantita o meno, bloccando in questa seconda evenienza tutti i movimenti aggravanti. Tutti a parametri di funzionamento del Merlo Roto 45.21 MCSS sono gestiti informaticamente dal sistema proprietario MERlin (Merlo Local Interactive Network), che li visualizza in tempo reale su un display LCD dalla semplice immediata lettura. Il sistema monitorizza con continuità la posizione nello spazio del carico (distanza dal suolo, sbraccio dal centro della macchina) e il suo peso e funziona con qualsiasi tipo di attrezzatura montata sulla zattera anteriore (forche, verricelli, falconi, ganci e ceste).
Tre casi d’uso degli stabilizzatori
L’efficacia del sistema nel garantire la sicurezza dell’operatore, può essere sintetizzato con tre esempi:
- nel caso gli stabilizzatori siamo posizionati alla massima estensione, l’area operativa è circolare e presenta una condizione di piena ideale durante tutta la rotazione della torretta
- nel caso uno dei tre stabilizzatori sia parzialmente esteso il computer di bordo adatta il diagramma di carico alla condizione operativa
- nel caso limite di uno stabilizzatore che non tocca il terreno per un cedimento del piano di appoggio, la zona operativa viene automaticamente limitata
Il cantiere di Padova non ha presentato particolari criticità e il sollevatore è stato gestito con il radiocomando digitale multifunzione di tipo bi-direzionale: questi invia i comandi alla macchina ma riceve anche informazioni sulle condizioni operative (motore, livello del carburante, stabilità, sovraccarico, ecc.), funzionando come una vera e propria diagnostica remota in tempo reale. Infine, il sistema di trasmissione via radio è basato sul salto di frequenza, con il quale si evitano eventuali disturbi che potrebbero pregiudicare la sicurezza delle operazioni.