Carrello elevatore o muletto?
Il carrello elevatore è un’attrezzatura, che permette di soddisfare diverse esigenze legate alla movimentazione di merci, palettizzate e non, in modo funzionale e rapido. Il suo utilizzo richiede la massima attenzione e il rispetto di precise regole da parte dell’operatore, in quanto manovre o comportamenti impropri possono causare conseguenze, anche particolarmente gravi, sia alla propria che all’altrui incolumità. Progettato per sollevare e trasportare carichi di materiale, ha assunto all’interno di molti settori un’importanza rilevante, motivo per cui è stato oggetto di numerose evoluzioni.

Il carrello elevatore è un’attrezzatura, che permette di soddisfare diverse esigenze legate alla movimentazione di merci, palettizzate e non, in modo funzionale e rapido. Il suo utilizzo richiede la massima attenzione e il rispetto di precise regole da parte dell’operatore, in quanto manovre o comportamenti impropri possono causare conseguenze, anche particolarmente gravi, sia alla propria che all’altrui incolumità. Progettato per sollevare e trasportare carichi di materiale, ha assunto all’interno di molti settori un’importanza rilevante, motivo per cui è stato oggetto di numerose evoluzioni.
La definizione di muletto invece parla di “carrello elevatore a motore dotato di due pale frontali”, di conseguenza possiamo dire che il muletto altro non è che una specifica categoria di carrelli elevatori, anche se, nel gergo comune, le persone tendono spesso ad utilizzarlo come sinonimo per tutte le differenti sotto-categorie.
Il carrello elevatore: elettrico o a motore endotermico?
Due le alimentazioni, scelte in base alla natura e all’ambiente di lavoro: trazione elettrica particolarmente adatta in luoghi chiusi; trazione endotermica più frequente all’aperto.
Cosa bisogna avere per guidare un carrello elevatore?
Il carrello elevatore moderno è quindi un mezzo versatile, dall’elevata produttività, ma per le sue peculiarità richiede un’abilitazione specifica, tanto che il “carrellista” costituisce una figura professionale. L’iter formativo, teorico e pratico, comporta il rilascio del patentino valido 5 anni, che alla scadenza deve essere rinnovato con un corso di aggiornamento.
Il carrello a forche: alleato prezioso per molte aziende
Tra le diverse tipologie di carrello elevatore, quello a forche (forklift) è il più diffuso e strutturalmente il più completo. È progettato per movimentare carichi disposti al di fuori della propria base di appoggio, normalmente collocati su una pedana chiamata pallet, che dispone di aperture nelle quali si introducono le forche.
Esistono vari tipi di carrello elevatore a forche, ciascuno con capacità di carico, altezza di sollevamento e impostazioni variabili, in modo da adattarsi alle diverse esigenze e contesti di lavoro.
Come guidare un carrello elevatore?
Strutturalmente questo tipo di carrello è paragonabile a un’automobile con due assali: quello posteriore fisso è l’assale motore; quello anteriore sterzante, è incernierato al centro per assorbire le eventuali irregolarità del terreno. Il conducente, seduto su un sedile, dispone di comandi simili a quelli dell’automobile, con comandi e leve a portata di mano, per rendere il lavoro semplice, sicuro e comodo. Il carrello elevatore si basa sul principio fisico del bilanciamento tra il carico e il contrappeso e quindi una curva presa troppo velocemente o una brusca frenata possono pregiudicarne la stabilità. La sterzata si ottiene con un volante, ma a differenza dell’auto le ruote sterzanti sono le posteriori e ciò richiede una particolare attenzione nella guida, ovvero:

- non urtare contro persone, cataste di materiali, colonne o macchinari
- curvare lentamente per avere la perfetta padronanza della macchina
- non sterzare mai su un piano inclinato
La stessa attenzione che va riservata ai movimenti di sollevamento, discesa e inclinazione (brandeggio); operazioni che richiedono un utilizzo graduale delle leve, così da ottenere movimenti senza sobbalzi o arresti improvvisi.
La stabilità del carrello elevatore – e quindi la sicurezza – è il fattore sottoposto a maggiori sollecitazioni durante l’attività operativa; è fondamentale rispettare il principio del bilanciamento per non compromettere l’equilibrio longitudinale e trasversale, ponendo la massima attenzione all’altezza di sollevamento e capacità di carico. Essendo un veicolo che trasporta un carico al di fuori del suo passo, un sovraccarico può provocarne il ribaltamento; pertanto in base all’esperienza e alle caratteristiche del carrello riportate nel manuale d’uso e le targhette posizionate sul mezzo, il conducente deve saper valutare se è prudente o meno sollevare o trasportare un certo carico.
Per quanto riguarda l’equilibrio trasversale, oltre che dal carico eccessivo può essere causato da una manovra errata come frenare mentre si sta percorrendo una traiettoria curvilinea. Qui gioca un ruolo fondamentale il baricentro del carrello, che varia se questo è carico o vuoto. Ad esempio: più alto è il baricentro del carrello, tanto più facilmente si può ribaltare. Pertanto durante la marcia in curva, sia a vuoto che con carico, è necessario posizionare le forche ad un’altezza di 15-20 cm da terra. Il pericolo di ribaltamento si aggrava nel caso si percorra un tratto in discesa con carico sollevato da terra; rischio che invece si annulla percorrendo la discesa a marcia indietro.
Per un ulteriore approfondimento sull’impiego in sicurezza dei carrelli elevatori vi rimandiamo a un nostro articolo. Cliccate sul pulsante per leggerlo.